mercoledì, febbraio 12, 2014

galileo chini e la mia salso


Questa settimana con alcune persone davvero in gamba ci occupiamo di questo evento che sarà ospitato nei più bei palazzi storici di Salsomaggiore Terme: le Terme Berzieri e il Palazzo dei Congressi.

Se capitate di qui fate un salto ad uno degli eventi in programma.
Tutte le informazioni le trovate qui: www.eventiasalso.it

Fare cose belle a casa mia è una gran bella cosa.

martedì, dicembre 17, 2013

il regalo di Guido

Per il secondo anno di fila mi sono accattata uno dei più bei regali di Natale che potessero farmi. Primo perchè me lo fa il mio amico Guido Scarabottolo secondo perchè mi farà compagnia per tutto l'anno.
Si tratta del calendario che Guido da 15 anni autoproduce. Trovarlo non è così facile, alcuni lo hanno avvistato, alcuni lo hanno ricevuto, altri passeranno i prossimi mesi cercandolo.

Così, ricapitolando, Guido mi ha regalato il suo calendario che porterò nel mio ufficio appena possibile, è un regalo super, è un regalo con cui ti dà un pezzetto di sè.

Farlo è una cosa da contadini: raccolgo i frutti di quello che ho "seminato" durante l'anno, quelli che mi sembrano più promettenti, e li mostro, li porto al mercato, direi, se la parola non fosse divenuta così odiosa. È anche un modo di capire se l'annata è stata buona ed è un modo di difendersi dal passare del tempo, abbandonando quello lineare per quello ciclico, che si lascia sopportare meglio.



tempo

Son passati un po' di mesi da che non scrivo. Mi manca il tempo e a volte non so gestirlo.
Prima di poi torno, promesso.


venerdì, marzo 29, 2013

la bella storia di Topolò che ora ha bisogno di te



Lo scorso anno mentre lavoravo al Festival Trame di Lamezia Terme ho conosciuto Guido. Una persona squisita, un illustratore geniale, che mi ha raccontato la storia della Pinacoteca Universale di Topolò. Subito ho riso, ho pensato che mi stesse prendendo in giro. Me lo ricordo bene, eravamo al tavolo di legno di un circolino nascosto nella penombra di una vinella di Lamezia il cui proprietario di chiama Gegè.
Topolò esiste e se ne sta in Friuli, al confine con la Slovenia.

"Molti si chiedono se esista o meno la Stazione di Topolò / Postaja Topolove, capolinea circondato da boschi fittissimi e dal confine con la Slovenia, in provincia di Udine. Malgrado evidenti lacerti fotografici circa la sua inaugurazione e un incontestabile orario della tratta Cividale-Topolò, impreziosita da ben dodici fermate intermedie, ancora c’è chi ne contesta la realtà."
Beh insomma, Guido mi racconta questa storia super della Pinacoteca Universale e del festival che si svolge a luglio a Topolò, dove succede che un numero non ben definito di artisti passa e partecipa lasciando qualcosa alla città. Tutto è gratuito, senza biglietti d’ingresso, senza palchi (tutto si svolge nei cortili, nelle piazzette, nei prati che circondano il paese), senza camerini, con gli artisti ospitati nelle case e a orari improbabili: “verso sera”, “nel pomeriggio”, “con il buio”, “nella notte”.

Il festival esiste dal 2004 e negli ultimi due anni sono stati ridotti i fondi destinati alla sua realizzazione. Oggi a Topolò hanno bisogno di una mano perchè ci possa essere un'altra edizione del festival. 

Qui leggete le motivazioni che hanno portato gli organizzatori a chiedere una mano: 

Perché chiediamo fondi?Dal 2004 la Regione Friuli Venezia Giulia ha sostenuto Stazione di Topolò/Postaja Topolove con un finanziamento che, pur ridotto rispetto a quello di un festival, ne ha garantito la sopravvivenza. Nel 2011 il finanziamento è stato ridotto del 33%. Per il 2013, la Giunta Regionale ha scelto di dare un taglio netto proprio alla voce Cultura e la riduzione è stata ancora più massiccia: il 50%. Con la cifra rimasta non è possibile svolgere alcuna attività, nemmeno per coprire le spese primarie.I fondi che giungeranno saranno esclusivamente utilizzati nella realizzazione delle attività culturali che si svolgono durante l'intero arco dell'anno sotto l'egida di Stazione di Topolò/Postaja Topolove.
A questo link le istruzioni per sostenerli. 


martedì, marzo 12, 2013

viva minimondi che torna

la data forse cambia e allora io cambio l'immagine. l'importante in fondo è che torni, giorno avanti o giorno indietro che sia. www.minimondi.com 


lunedì, febbraio 18, 2013

io e il pilates

I miei problemi con l'insegnante di pilates sono due: la scelta musicale di sottofondo e la concezione del pilates.
Primo, credo che per legge Zarrillo e Masini non possano entrare in nessuna palestra. Ma credo proprio che ci sia un comandamento in almeno 12 diverse religioni rispetto a questa cosa. Una sorta di dictat divino per intenderci. Secondo, se Wikipedia (che si sa, dice sempre la verità) mi racconta tutto questo: 
"È un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Il metodo è indicato anche nel campo della rieducazione posturale. In particolare, gli esercizi di Pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell'allineamento della colonna vertebrale rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire mal di schiena." 
Perchè tu, insegnante IMPROVVISATA del corso di pilates, non puoi semplicemente chiamare il tuo corso con il suo nome? Che so: Ginnastica Dolce, Attivazione Muscolare. Come ti pare, davvero. Ma ti prego, ti prego, non fare la fi*a e dargli il nome di moda del momento perchè poi io vengo e mi tocca farmi un corso in slow motion di quello che sarebbe un'ora di tonificazione muscolare.

Io non sono una fan del pilates, non sono di quelle magrissime che il venerdì appoggiano il gomito secco sul bancone del locale per parlare di come il loro insegnante di pilates le stia facendo lavorare da ucciderle. Io verrei a fare pilates perchè mi fa sempre male la schiena a stare seduta davanti al pc.

Insomma insegnante di pilates della mia (odiata) palestra ti faccio un appello prima che si chiuda il televoto: "Smettila, cambia musica, cambia nome al corso e non venire più con gli scaldamuscoli bianchi anni '70 e quella tutina aderente nera perchè poi finisce che ti odio."

Per maggiori info: Pilates su Wikipedia


giovedì, gennaio 31, 2013

il riso venere del lunedì

Ricetta da fare al lunedì per guardarsi con le amiche, due nel mio caso, Grey's Anatomy.
La ricetta si chiama "Cracco mi fa un baffo"

300 grammi di riso venere
4 carote, 2 zucchine, 1 cipolla di tropea
1 confezione di cubetti di prosciutto cotto
1 confezione di piselli
1 bicchiere di vino bianco o rosè
3 uova
salsa di soia, sale, olio

Lavare carote e zucchine e pulire la cipolla.
Tagliare la cipolla a fettine sottili, tagliare a quadrettini (taglio brunoise) le carote e le zucchine.
Mettere un po' di olio in un wok e cominciare a far saltare una parte della cipolla e le carote.
Lasciare passare le carote per 10 minuti aggiungere le altre cipolle e le zucchine.
Sfumare con il vino e cuocere per altri 10/15 minuti prima di aggiungere i cubetti di prosciutto cotto e i piselli.


Far rosolare il tutto e aggiungere le 3 uova precedentemente salate e sbattute in una ciotola a parte.
Sfumare con salsa di soia a piacere (fate attenzione perchè sala molto).
Mettere il fuoco basso sotto il wok, aggiungere l'uovo sbattuto e continuare a mescolare il tutto delicatamente così che l'uovo cuocia e si sbricioli insieme alle verdure.

Far bollire in una pentola dell'acqua salata e cuocere il riso venere per 18/20 minuti.
A cottura ultimata, scolare e unire il riso alle verdure, aggiungere un po' di salsa di soia, saltare e mettere nei piatti.

giovedì, novembre 15, 2012

corri


manuale di sopravvivenza alla correzione delle bozze del programma più grande del mondo.

- legare i capelli sopra la testa pronti per la battaglia con grassetti e virgole di troppo
- bere 6 caffè
- mangiare la pizza bianca romana con la mortadella
- rubare le merendine e mangiarle di nascosto
- evitare kamut, zenzero e sostanze bio trasformate in qualsiasi tipo di cibo
- guardare al di la della scrivania la tua amica Giulia e la stagista Giulia Francesca
- portare pazienza
- cantare all'improvviso facendo trasalire gli amici delle scrivanie vicine
- rispondere in maniera perentoria alle telefonate dicendo che è un brutto momento
- sentire come stanno matteo silvia e fede nell'altra stanza

suggerimenti?

Sapere che a Milano c'è un'amica che fa il tifo per te... :)))

giovedì, agosto 30, 2012

case diversamente attrezzate

Oggetti da mordere, diversamente utilizzabili seggiolini con o senza ruote, praticelli di plastica sul piano della cucina, thermos d'acciaio delle più diverse dimensioni, fazzoletti, salviettine, tappetoni morbidi, colori e cuscini.

Non è l'ikea ma sono case diversamente attrezzate, che non hanno nulla di contundente a settanta centimetri da terra. Sono le case diversamente attrezzate delle mie amiche mamme.

Che uno no se lo immgina che la vita ti cambia così tanto. In bene ovviamente, ma cambia la misura di un'infinità di cose.

lunedì, agosto 27, 2012

beatrice e il lunedì

Ci volevi beatrice o chi per te. Dopo una settimana di Lucifero ho dormito.
Oggi il cervello connette e come è giusto che sia alle 7.30 di mattina son uscita a prendere giornali e caffè con la mia felpina e i jeans.

Buon lunedì.

giovedì, agosto 09, 2012

la nastolgia di maggio

Potrebbe succedere che questo post risulti stucchevole o poco chiaro ai più. L'ho detto così mi sento meglio. Sto pensando al mio mese di v(m)iaggio e ho proprio bisogno di mettere questa nostalgia da qualche parte.

2 illustratori, 4 scrittori, 2 videomaker e la sottoscritta in viaggio, chi più chi meno, per tutti quei 28 giorni che quasi quasi son stati un mese intero. Facce nuove che son diventate una piccola famiglia a zonzo per l'Italia (Milano, Genova, Parma, Roma, L'Aquila, Firenze, Bari, Palermo Napoli) e che ogni tanto tornano su e mi mancano. 

Io son così, permalosa ma con un esagerato bisogno di un punto sicuro a cui aggrapparmi anche quando parto e chiudo la valigia. Quando son partita a maggio sapevo che avrei avuto il mio porto sicuro con me: Nadia. Conosciuta, piaciuta, adorata. Mi son sbagliata solo poche volte con le persone che ho fatto entrare nel mio spazio vitale vulnerabile. A lei potrei prestarne metà senza problemi, perchè ogni volta che ci ritroviamo è sempre come se fosse ieri che ci si è salutate. L'ho lasciata a maggio con gli occhi che brillavano anche se stanchi per i suoi progetti e adesso aspetto di leggere il suo nome in libreria sopra al disegno di una nuova copertina.

Se ci penso quel mese è volato e adesso che son qui a casa, da sola nell'umidità della pianura padana penso a Nadia, Brunella, Francesco, Linda, Igiaba, Mario, Gianluca con una vena di nostalgia.
Penso alle risate a tavola, alle passeggiate nelle vie di Palermo, Firenze, Genova ma soprattutto ai loro racconti, ai loro disegni alla sensazione da paese dei balocchi che avevo a stare in mezzo a nuove persone, nuove storie, nuove idee.

Ne ho bisogno, sono linfa vitale per me.