venerdì, gennaio 29, 2010

oggi rubo a piene mani da internazionale | talento


Geoff Colvin, un giornalista statunitense, ha scritto un libro in cui sostiene che il talento è sopravvalutato. Quello che conta è l’impegno consapevole, intenzionale, costante e prolungato per raggiungere un determinato obiettivo. Prove alla mano, Colvin dimostra che da Mozart a Tiger Woods, passando per Picasso, tutti quelli che vengono comunemente considerati dei geni hanno in realtà raggiunto i loro straordinari risultati solo dopo anni e anni di intenso impegno. Il loro talento non era innato, ma acquisito. Come nel caso di Steve Jobs, il fondatore e capo della Apple. Non è un genio, ma un abile uomo di marketing. Che per mesi è riuscito a far parlare mezzo mondo di un prodotto che non esisteva. Fino a mercoledì scorso, quando finalmente ha presentato un nuovo tipo di computer portatile. Dicono che cambierà il modo in cui leggiamo i giornali e rivoluzionerà il mondo dell’informazione. Ma intanto non bisogna dimenticare che il futuro del giornalismo dipende soprattutto dalla sua qualità. Senza possibili scorciatoie: un brutto articolo resterà sempre un brutto articolo, indipendentemente dal supporto su cui verrà letto. Mentre per scrivere un buon articolo continueranno a servire tempo, impegno e passione.

il libro in questione "TALENT IS OVERRATED" lo si trova qui

venerdì, gennaio 15, 2010

na'vi e co.

è mesi che se ne sente parlare, che se ne vedono i trailer, che i giornali ne scrivono.

C'è qualcosa in tutto ciò, oltre alle cifre da record spese per fare questo colossal, oltre ai soldi che ha già gudagnato in america, oltre al tempo impegato e alle persone che hanno lavorato per arrivare alla pellicola 3D più attesa di sempre, che mi lascia basita.

Il linguista Paul Frommer ha inventato dal nulla l'idioma dei Na'vi e creato un vocabolario con più di mille parole.

Che tu dirai: poche a dire il vero.
Beh inventatele tu.


kaltxì