lunedì, maggio 31, 2010

iPad | che sia mania?

Due milioni di iPad venduti in due mesi.
33.333 al giorno.
1.388 all'ora.
23 al minuto.

Ma solo 0,38 al secondo...


lunedì, maggio 24, 2010

METRO 2033 | metropolitane a mosca

Metti un 30enne con la passione per la scrittura.
Metti 10 editori russi che ti rifiutano la tua opera prima.
Metti il web.
Metti tante menti per una sola storia.

L'avventura di Dmitry come autore ha dei risvolti straordinari. 10 editori lo snobbano e lui butta il suo libro sulla rete. 2 milioni di download, migliaia di commenti e feedback che lo portano a limare correggere e riempire di reale la sua storia fantastica. Devo ancora leggerlo ma solo la storia della sua nascita mi ha affascinato.

L'anno è il 2033. Il mondo è ridotto ad un cumulo di macerie. L'umanità è vicina all'estinzione. Le città mezze distrutte sono diventate inagibili a causa delle radiazioni. Al di fuori dei loro confini, si dice, solo deserti e foreste bruciate. I sopravvissuti ancora narrano la passata grandezza dell'umanità. Ma gli ultimi barlumi della civiltà fanno già parte di una memoria lontana, a cavallo tra realtà e mito. L'uomo è stato sostituito da altre forme di vita, mutate dalle radiazioni e più idonee a vivere nella nuova arida terra. Il tempo dell'uomo è finito. Poche migliaia di esseri umani sopravvivono ignorando il destino degli altri. Vivono nella metropolitana di Mosca, la più grande del mondo. È l'ultimo rifugio dell'umanità. Le stazioni sono diventate dei piccoli stati, la gente riunita sotto idee, religioni, filtri dell'acqua o semplicemente per difendersi. È un mondo senza domani, senza spazio per sogni, piani e speranze. I sentimenti hanno lasciato spazio all'istinto di sopravvivenza, ad ogni costo. VDNKh è la stazione più a nord, una volta la più bella e più grande. Oggi la più sicura. Ma oggi una nuova minaccia si affaccia all'orizzonte. Artyom, un giovane abitante di VDNKh, è il prescelto per addentrarsi nel cuore della metro, fino alla leggendaria Polis, per avvisare tutti dell'imminente pericolo e ottenere aiuto. È lui ad avere le chiavi del futuro nelle sue mani, dell'intera metro e probabilmente dell'intera umanità.

giovedì, maggio 20, 2010

ASPETTANDO GOGOL | il fatto quotidiano

da Il Fatto Quotidiano a firma di Federico Mello
Al presidente del Consiglio non saranno certo sfuggiti i dati diffusi martedì dall’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano. Se l’economia ristagna, nel nostro paese galoppa il commercio elettronico: nel primo trimestre dell’anno le vendite realizzate da siti italiani hanno segnato un +16 %.

Ieri, durante l’incontro bilaterale con il presidente egiziano Mubarak, Berlusconi si è occupato anche di questo: “Google e gli altri strumenti offerti da Internet – ha dichiarato – possono aiutare le piccole e medie aziende a far conoscere i loro prodotti in tutti i mercati del mondo”. Tutto bene, peccato che Silvio sia caduto sulla pronuncia: Google è diventato “Gogol”. Il motore di ricerca, secondo una recente analisi stilata da oltre 2000 esperti di marketing per il sito BrandChannel, è il “quarto marchio più forte del mondo”.

Ma se Berlusconi è inciampato sulla gaffe, non è colpa soltanto del suo controverso rapporto con l’inglese (è rimasto negli annali “George Doble-U” ridi volto all’ex presidente americano) ma anche per la sua scarsa confidenza con la Rete. A settembre “l’Internet personale” di B. era Gianni Letta (“non faccio in tempo a chiedergli qualcosa che lui l’ha già trovata”). Poi subito dopo le regionali il premier consegnò alla pagina Facebook del Giornale un suo messaggio audio: “È fondamentale – il verbo di eSilvioascoltare i suggerimenti dei cittadini e formulare scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo: per ottenere questi risultati utilizzeremo Internet e Facebook”. Solo qualche giorno fa, infine, l’annuncio de “l’uomo Internet” azzurro, il deputato Antonio Palmieri: Berlusconi “entro un mese” sbarcherà in prima persona su Facebook; “stiamo studiando la rete sociale di Barack Obama, quella di Sarkozy” ha aggiunto Palmieri, anche se: Berlusconi non sa navigare, ma capisce fino in fondo le potenzialità di Internet”. Ora ha scoperto anche le potenzialità dell’ecommerce: la crisi si batte con Gogol.
Ma se Berlusconi è inciampato sulla gaffe, non è colpa soltanto del suo controverso rapporto con l’inglese (è rimasto negli annali “George Doble-U” ridi volto all’ex presidente americano) ma anche per la sua scarsa confidenza con la Rete. A settembre “l’Internet personale” di B. era Gianni Letta (“non faccio in tempo a chiedergli qualcosa che lui l’ha già trovata”). Poi subito dopo le regionali il premier consegnò alla pagina Facebook del Giornale un suo messaggio audio: “È fondamentale – il verbo di eSilvio – ascoltare i suggerimenti dei cittadini e formulare scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo: per ottenere questi risultati utilizzeremo Internet e Facebook”. Solo qualche giorno fa, infine, l’annuncio de “l’uomo Internet” azzurro, il deputato Antonio Palmieri: Berlusconi “entro un mese” sbarcherà in prima persona su Facebook; “stiamo studiando la rete sociale di Barack Obama, quella di Sarkozy” ha aggiunto Palmieri, anche se: Berlusconi non sa navigare, ma capisce fino in fondo le potenzialità di Internet