giovedì, novembre 19, 2009

VERDE | tra 490 e 570 nanometri


Mentre aspettavo un treno sparito dal tabellone delle partenze, ho letto di una ricerca fatta da Greenpeace sui leader mondiali. La ricerca ha misurato la loro propensione nel 'fare cose' che aiutino la salvezza del pianeta.

Dal 7 all'8 dicembre infatti, a Copenhagen, si terra' la CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA.

Obiettivo: limitare a meno di due gradi l'aumento delle temperature entro il 2020 attraverso la riduzione dei gas serra. In questa speciale classifica che soppesa le buone azioni verso il clima, Berlusconi raggiunge il podio posizionandosi sul secondo gradino tra i peggiori leader europei in fatto di lotta ai mutamenti climatici. Sembrerebbe infatti che, secondo il trattato di Kioto, nel 2012 l'Italia avrebbe dovuto diminuire le emissioni di gas serra del 6,5%. Per ora sono aumentante del 10% e stanno per essere aiutate dalla nascita di 4 nuovi impianti a carbone che emetteranno 30mln di tonnellate di CO2.

Ma andiamo oltre(confine) dove le cose in realta' non sono migliori, ma e' giusto partire sempre guardando nel proprio piatto.

Obama e Hu Jintao in uno slancio d'entusiamo (sono ironica ndr) hanno dichiaratamente espresso la loro perplessita' nei confronti della buona riuscita di questo Summit "E' irrealistico pensare a un accordo globale". Che dire? Almeno ci si provi?

Detto questo, la Cina cerca comunque di darsi un tono facendo molto sulle rinnovabili: ogni 2 ore costruisce una pala eolica. Gli USA dal canto loro ci provano, ma con un gap del 36%: soglia minima di riduzione delle emissioni secondo gli esperti -40%, soglia presente nel progetto di legge fermo al Senato -4%. Il calcolo e' facile. La Spagna di Zapatero non convince per gli scarsi aiuti finanziari ai Paesi del Sud del mondo, la Francia di Sarkozy e' criticata per la politica nucleare, il Brasile di Lula nonostante le promesse sulla riduzione dei ritmi di deforestazione non si cura di poteggere le comunita' forestali e la biodiversita', la Germania della Merkel si fa paladina di ottimi propositi ma poi finisce con firmare l'autorizzazione per la costruzione di 28 nuove centrali a carbone.

Ma non si salva nessuno? Si, qualcuno si.

L'Inghilterra di Gordon Brown risulta essere la più virtuosa della UE con i suoi 70 miliardi promessi per incentivare nuove politiche ambientali nei Paesi del Sud del mondo. Medaglia d'oro per Apisai Ielemia premier di Tuvalu, una piccola nazione minacciata dall'innalzamento delle acque del Pacifico. Con i suoi 11500 abitanti sparsi sui suoi 26 km2 di superficie e' riuscita a concentrare i maggiori sforzi per la salvezza del clima. Il pericolo tangibile di vedere Tuvalu, stato formato da 8 isole sabbiose di forma allungata e alte non più di un paio di metri sul livello del mare, sparire sotto il livello del mare ha reso queste popolazioni virtuose.

Come dire: è proprio vero che fino a che non si rischia il proprio non ci si preoccupa più di tanto.

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