martedì, giugno 29, 2010

CALDO | così tanto non mi piace


Sto sudando sulla sedia, non va bene. Esco.
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Some like it hot di Billy Wilder, 1959 [io lo adoro] Testimoni involontari del massacro di San Valentino a Chicago, per opera di Al Capone & Co., due suonatori d'orchestra scappano, travestiti da donna, e si aggregano a un'orchestra femminile di jazz diretta a Miami. 6 nomine e solo un Oscar per i costumi (Orry-Kelly). Diede origine al musical Sugar. È ormai una pietra miliare della commedia americana. Una farsa strepitosa con molto punch, ritmo infallibile, odor di sesso e di morte e una M.M. deliziosa in quella che è, forse, la sua miglior interpretazione in assoluto. Ricorrente nel cinema di Wilder, il travestitismo diventa qui l'asse portante dell'azione, contribuendo al suo lavoro di ribaltamento degli stereotipi sessuali e dimostrando che, contro il noto proverbio, l'abito fa il monaco. Il film si chiude con una battuta divenuta proverbiale: “Nobody is perfect”.

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