giovedì, maggio 20, 2010

ASPETTANDO GOGOL | il fatto quotidiano

da Il Fatto Quotidiano a firma di Federico Mello
Al presidente del Consiglio non saranno certo sfuggiti i dati diffusi martedì dall’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano. Se l’economia ristagna, nel nostro paese galoppa il commercio elettronico: nel primo trimestre dell’anno le vendite realizzate da siti italiani hanno segnato un +16 %.

Ieri, durante l’incontro bilaterale con il presidente egiziano Mubarak, Berlusconi si è occupato anche di questo: “Google e gli altri strumenti offerti da Internet – ha dichiarato – possono aiutare le piccole e medie aziende a far conoscere i loro prodotti in tutti i mercati del mondo”. Tutto bene, peccato che Silvio sia caduto sulla pronuncia: Google è diventato “Gogol”. Il motore di ricerca, secondo una recente analisi stilata da oltre 2000 esperti di marketing per il sito BrandChannel, è il “quarto marchio più forte del mondo”.

Ma se Berlusconi è inciampato sulla gaffe, non è colpa soltanto del suo controverso rapporto con l’inglese (è rimasto negli annali “George Doble-U” ridi volto all’ex presidente americano) ma anche per la sua scarsa confidenza con la Rete. A settembre “l’Internet personale” di B. era Gianni Letta (“non faccio in tempo a chiedergli qualcosa che lui l’ha già trovata”). Poi subito dopo le regionali il premier consegnò alla pagina Facebook del Giornale un suo messaggio audio: “È fondamentale – il verbo di eSilvioascoltare i suggerimenti dei cittadini e formulare scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo: per ottenere questi risultati utilizzeremo Internet e Facebook”. Solo qualche giorno fa, infine, l’annuncio de “l’uomo Internet” azzurro, il deputato Antonio Palmieri: Berlusconi “entro un mese” sbarcherà in prima persona su Facebook; “stiamo studiando la rete sociale di Barack Obama, quella di Sarkozy” ha aggiunto Palmieri, anche se: Berlusconi non sa navigare, ma capisce fino in fondo le potenzialità di Internet”. Ora ha scoperto anche le potenzialità dell’ecommerce: la crisi si batte con Gogol.
Ma se Berlusconi è inciampato sulla gaffe, non è colpa soltanto del suo controverso rapporto con l’inglese (è rimasto negli annali “George Doble-U” ridi volto all’ex presidente americano) ma anche per la sua scarsa confidenza con la Rete. A settembre “l’Internet personale” di B. era Gianni Letta (“non faccio in tempo a chiedergli qualcosa che lui l’ha già trovata”). Poi subito dopo le regionali il premier consegnò alla pagina Facebook del Giornale un suo messaggio audio: “È fondamentale – il verbo di eSilvio – ascoltare i suggerimenti dei cittadini e formulare scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo: per ottenere questi risultati utilizzeremo Internet e Facebook”. Solo qualche giorno fa, infine, l’annuncio de “l’uomo Internet” azzurro, il deputato Antonio Palmieri: Berlusconi “entro un mese” sbarcherà in prima persona su Facebook; “stiamo studiando la rete sociale di Barack Obama, quella di Sarkozy” ha aggiunto Palmieri, anche se: Berlusconi non sa navigare, ma capisce fino in fondo le potenzialità di Internet

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