domenica, febbraio 07, 2010

JAZZ | per i giovani


Io non so bene cosa rimmarrà di questo jazz in me. Per ora quel che c'è mi piace e va bene così, senza troppi di questi pensieri. Se sarà un momento della vita sarà stato un bel momento.

Boris Vian - gennaio del 1948

Cosa rappresenta il jazz per i giovani? Sarebbe una domanda stolta, a considerare la gioventù come un sostantivo colletivo e non come un insieme di individualità .Ma le divergenze d'opinione che s'incontrano tra i giovani stessi permettono di abbozzare una graduatoria dei loro comportamenti dinanzi a questa musica che sempre viene loro accostata senza neppur chiedersi se siano tutti d'accordo...

Per molti il jazz è solo musica ballabile, allo stesso titolo di un qualsiasi valzer di Strauss. Ad essi poco importa che si tratti di jazz buono o cattivo, di Duke Ellington o di Jo Privat: musica ballabile, pretesto per flirtare o per trastulli coreograficiatti a sciogliere i muscoli. Il jazz può essere anche una sorta di materializzazione della gran vita di cui il cinema ci ha fatto conoscere l'ambiente e l'etichetta: champagne, whisky soda, décolletés, pellicce e venti bei musicisti che ritmano il ritornello di cui l'eroina mormora le parole a due centimetri dall'amato.

Esiste anche la maniera un po' facile che consiste nell'urlare di gioia in un assolo di batteria, quale esso sia. Per alcuni sarà snobismo. Gli spiriti di vaglia trovano elegante, in certe epoche, interessarsi al jazz e i giovani seguono. Seguirebbero qualsiasi cosa.

Del pari il jazz può apparire come una reazione, un mezzo per far arrabbiarei genitori. Non-conformismo, violenza... notiamo che paradossalmente i surrealisti persero quest'occasione di far scandalo.
Insomma, si danno quelli che sontòcchi in primo luogo attraverso sensi, l'intelligenza e quant'altro... un ricordo, un'associoazione di idee, ma che cercano di approfondire, di sapere, di conoscere. Che non si fermano subito. Sono persone che si volgono all'arte di nome jazz con lo sguardo nuovo della scoperta - e gli errori che ne conseguono - per estrarre da esso, a poco a poco, la sua vera sostanza.

E sono proprio loro che restano fedeli al jazz e seguiranno la sua evoluzione, mentre per gli altri sarà solo un momento della vita, una follia di gioventù, del tempo in cui erano 'zazù'.


1 commento:

Anonimo ha detto...

è proprio vero, il jazz è un'emozione!